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Elda Fezzi
Partendo dalla “rielaborazione dei valori coloristici...del primo Vlaminck e di Derain” la sua pittura si è lentamente “disfatta di orditi topografici e di intrecci architettonici” giungendo “a ripulire la superficie ed il campo dalla visione del superfluo: ha ottenuto così una limpidezza, una trasparenza insolita della figura pittorica.” |
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